Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Da Bramante a Canova

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Argan, Giulio 50 occorrenze

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, nella natura creata e nella storia disegnata da Dio. Nella natura e nella storia, per lui, non si cela la salvezza ma la colpa. Non crede a una tecnica

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atteggiamento, che il ripristino di una basilica di tanta importanza storica sia stato deciso per un’occasione particolare, il Giubileo, che comportava una

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schema basilicale e non lo considera una limitazione assurda perché per lui non è più lo schema di una concezione razionale dello spazio, ma soltanto la

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Si può dire lo stesso dell’architettura. Come architetto, Pietro da Cortona opera sempre in una situazione data, e la interpreta ricercando in essa i

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Il Portoghesi ha individuato acutamente, nella chiesa dei SS. Luca e Martina, il passaggio da una «ambiguità manieristica», evidente nella doppia

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In Santa Maria della Pace, quella che nei Santi Luca e Martina era una coesistenza ed una interrelazione dialettica di due schemi compositivi

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Il non-finito è una qualità dello stile plastico di Michelangiolo, una esigenza della sua poetica neoplatonica, l’espressione della sua insofferenza

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Le due più grandi personalità della prima metà del Seicento si affrontano ancora sul terreno della tecnica, l’una e l’altra cercando, ma con opposti

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fissava, per gli edifici religiosi, due schemi: la pianta centrale, per lo più a croce greca, che corrispondeva a un sottinteso simbolico e a una funzione

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Navona: una chiesa a croce greca, che palesemente discende dal tema cortonesco dei SS. Luca e Martina. Il primo disegno per Campitelli è una pianta

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La facciata, secondo il primo progetto documentato da una medaglia coniata per la fondazione, era convessa, ad un solo ordine, abbastanza bassa da

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della loggia o, ch’è lo stesso, tra una prospettiva proiettata sulla curva e una prospettiva proiettata sul piano, La soluzione definitiva è dunque la

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ambiente adatto ai movimenti di una folla adunata e all’eccitazione festosa che accompagna una manifestazione popolare di rendimento di grazia. Con le

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acri e corruschi, ma inafferrabili. Il quadro è una macchina che si muove vorticosamente ci si lascia prendere dal gorgo ascendente e si è portati su

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Il Guarini è l’inventore di una tecnica trascendentale, cioè di una tecnica che trascende se stessa come momento pratico dipendente e integrativo

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’ispirazione classica delle due figure del Cielo e della Terra poste al sommo della tomba: la struttura e la figurazione che ne prendono il posto — una specie

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larga spazialità, dalla orchestrazione di masse del berniniano, il progetto guariniano è puro calcolo: non è la rappresentazione grafica di una

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’effetto non esprime la causa, le succede e, in certo senso, la esaurisce ed elimina. Del resto il pensiero matematico non è una verità da comunicare, ma

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ripetizione delle forme; e ne dà la riprova riducendo la cupola ad una struttura libera, aperta, che assicura la comunicazione continua tra interno ed esterno

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A Stupinigi poi, nel casino di caccia, inventa una pianta a bracci diagonali incrociati, rotanti intorno al «luogo magnifico» del gran salone come

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avere il suo timbro, il più limpido: perciò, nel Juvarra, la tessitura è barocca, o rococò, e le singole forme, emergendo una per una dal tessuto

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pianeta a pianeta, ma come da una camera alla contigua; non lo spazio muta, ma il nostro senso dello spazio, il nostro sentirci al largo o allo stretto

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qui è una qualità della plastica, un modo di adattare alle circostanze e di reinventare ogni volta un’architettura di repertorio. Il segreto del

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perché la pittura, nella prima concezione michelangiolesca, non ha una finalità estetica propria e, come imitazione della scultura, viene ricondotta sotto

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mai, dopo una simile levata d’ingegno, lo sviluppo formale sia dei più moderati, senza sgarri barocchi. Vien fatto, a considerarla, di seguitare il

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Quando le «teste rotonde» proibirono le immagini sacre e scialbarono le pareti delle chiese, non distrussero una grande tradizione figurativa: l

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Inoltre, se nel Cinquecento e nel Seicento l’Inghilterra non ha avuto una grande arte, ha avuto una grande letteratura e una elevata scuola

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La formazione e il rapido crescere della scuola pittorica inglese sono il frutto di una precisa intenzionalità. Si avverte che la mancanza di una

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I primi a chiedersi seriamente perché l’Inghilterra, malgrado il suo elevato livello culturale, non abbia avuto una scuola autonoma, non sono

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Quando la domanda, poi, se la pone Hogarth, la risposta è quella che può uscire da una mentalità non soltanto borghese, ma mercantile: il

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Non si creda, dunque, che l’arte olandese sia stata subito prescelta, per una specie di affinità elettiva, e contrapposta all’italianizzante, da quei

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Il progetto era una coraggiosa innovazione anche dal punto di vista tipologico; la novità maggiore consisteva appunto nella reciproca integrazione

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Non bisogna dimenticare, però, che lo spirito critico inglese nasce con l’interesse pratico di dar vita a una pittura; e che tutta la pittura inglese

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termine che, nel linguaggio filosofico inglese, aveva già avuto, prima che Hogarth, lo applicasse alla pittura, una definizione precisa. Hobbes definisce

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lato si insiste sulla necessità di una visione vicina, sottile, particolareggiata, dall’altro sui vantaggi di una visione globale e perfino indistinta

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crisi della pittura «di storia». Che si tratti di una poetica naturalistica è indubbio; ma è altrettanto certo che essa non dipende da una concezione

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sceglie il meglio mediante un procedimento critico. Il genio-gusto non è soltanto dell’artista, ma di chiunque abbia ricevuto una certa educazione: e se

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piuttosto di una polarità opposta: si sente che la regola, la ricetta del «pittoresco» non esaurisce l’idea dell’arte, e la si integra con una regola

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un messaggio può dedursi dalla pittura, e dalla poesia di Blake, questo è una sorta di profezia angosciosa: intorno è una società petulante e meschina

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dalla «tabula rasa», arriva a organizzare per primo un nuovo spazio e una nuova forma, uno spazio e una forma pittorici, mentre Blake, che parte dal

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D'altra parte, la natura di cui Ruskin indaga e ricostruisce le leggi sulla guida del «liber veritatis» turneriano, non è affatto una natura

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L’ipotesi che, con il progetto del 1513, Michelangiolo si sia coscientemente proposto una sintesi formale di architettura, scultura e pittura trova

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e proporzionale, le statue. Secondo il programma, dettato dal cardinale Giulio, la fronte della chiesa medicea doveva presentarsi come una Sacra

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Avrebbe potuto essere, quella pittura, il primo atto dell’arte moderna; ma ne rimane tuttavia una fonte, e la fonte essenziale. Come tale, crediamo

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contrasto: le statue sono blocchi quasi informi, le figure sono appena leggibili entro le masse, ma è difficile spiegare questa ricerca di una sublimazione

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brunelleschiano; ma nella Sacrestia vecchia le delineazioni prospettiche scure disegnano sul piano una profondità teorica, mentre nella nuova le membrature

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Michelangiolo è solo come una vetta; Shakespeare è il frutto incredibilmente ricco di una scuola e, benché tutti altri sovrasti, i modi della scuola

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, lo spazio di Shakespeare: un universo d’immagini brillanti e senza sostanza, in agitazione perpetua, e senza dubbio vere, ma ad un livello, in una

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finalmente partito: nell’ottobre dell’anno stesso partirà per Roma per studiare gli antichi. Non era una decisione che un giovane artista ambizioso

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Il filo teso è una linea retta, la più semplice delle forme geometriche; ma è anche l’elemento determinante della funzionalità compositiva; ed è

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